Sei anni fa ho scritto questa introduzione al libro sui beni comuni edito da Malatempora. I temi trattati sono di assoluta attualità e mi sembra giusto riproporla qui.
Una nuova moneta per l’energia in Comune
di Domenico De Simone
I beni comuni erano quelli che consentivano alla comunità di trarre il sostentamento necessario per la sopravvivenza. Con l’industrializzazione, i terreni coltivabili, un tempo in comune, sono stati tutti privatizzati e questo ha costretto molti contadini ad abbandonare la campagna per trasferirsi nelle città al servizio dell’industria. La stessa sorte l’hanno subita altri beni comuni, come le fonti d’acqua, i boschi, le case, le strade. Prima che il capitalismo industriale prendesse il sopravvento, chiunque aveva diritto di costruirsi una casa per vivere dove poteva. Ora, questo diritto è assoggettato a vincoli tali da non poter essere esercitato se non tramite mezzi finanziari consistenti.